In questo articolo ti dirò come ottimizzare i meta tag per rendere i tuoi snippet di ricerca più allettanti e aumentare il traffico organico verso il tuo sito.
I meta tag HTML sono considerati uno degli aspetti più cruciali della SEO da molto tempo. E sai una cosa? Questa affermazione è ancora vera.
Puoi (e dovresti) scrivere contenuti di qualità, attrarre backlink e fare del tuo meglio nella progettazione del layout delle pagine. Ma tutto ciò è poco utile senza i tag HTML.
Eh già, proprio come i meta tag sono inutili se la pagina stessa è pessima o strutturata male.
John Mueller ha detto che Google utilizza i meta tag HTML per formare gli snippet sulla SERP, non per scegliere i risultati che determineranno un posizionamento SEO. Ma in questa dichiarazione, ammette che uno snippet di ricerca ben fatto spinge le persone a visitare una pagina. Quindi, i meta tag sono decisamente qualcosa di cui devi preoccuparti per ottenere traffico qualificato.
I tag HTML aiutano Google a capire il contenuto della tua pagina. Forniscono informazioni chiare e semplici che Google può usare per decidere come mostrare la tua pagina nei risultati di ricerca. Essere precisi e corretti nell’uso di questi tag è fondamentale per avere successo con le tecniche SEO, perché aiutano a posizionare il tuo sito in alto nei risultati di ricerca.
Se usi male i meta tag, Google potrebbe penalizzarti. Anche se non lo fai apposta, un uso non proprio appropriato dei meta tag può far sì che Google abbassi il punteggio del tuo sito. Questo dimostra quanto sia importante prestare attenzione a come vengono usati questi strumenti.
Ora esploriamo i meta tag più importanti per il tuo sito. Usarli correttamente può fare una grande differenza.
Tag Title
Questo tag appare come un titolo cliccabile nei risultati di ricerca e viene anche mostrato nei social media. Se guardi il codice HTML di questa pagina, ad esempio, il titolo apparirà così:
<title>SEO Meta Tag: quali sono i più importanti?</title>
I tag del titolo si trovano nella sezione <head>
del tuo sito web e servono a dare una visione chiara e completa di cosa tratta la pagina.
Ma questi tag influenzano ancora tanto il ranking come una volta? Negli ultimi anni, il comportamento degli utenti è stato spesso considerato una prova dell’importanza di una pagina, influenzando così i ranking. Anche gli esperti di Google hanno riconosciuto questo impatto.
Il titolo che vedi nei risultati di ricerca è la prima cosa che noti quando apri una pagina e ti aiuta a decidere se quella pagina ha le informazioni che cerchi.
Un buon titolo può aumentare i clic e il traffico verso il tuo sito, influenzando positivamente anche il tuo ranking.
Un esperimento ha mostrato che Google non ha più bisogno di parole chiave esatte nel tag del titolo per capire di cosa tratta una pagina. Anche senza una corrispondenza esatta, i risultati rilevanti vengono comunque mostrati.
I motori di ricerca valutano il contenuto complessivo di una pagina, ma il “titolo” – come la copertina di un libro – è ancora fondamentale per attirare l’attenzione degli utenti.
Migliori pratiche per ottimizzare il tag title:
- assegna a ogni pagina un titolo unico che descriva precisamente il suo contenuto.
- Mantieni la lunghezza del titolo tra i 50 e i 60 caratteri per evitare che venga troncato nei risultati di ricerca.
- Inserisci le parole chiave importanti all’inizio del titolo, ma fallo in modo naturale, pensando prima di tutto all’utente e poi a Google.
- Includi il nome del tuo brand nel titolo; anche se non sempre visibile nei risultati di ricerca, è utile per il posizionamento su Google.
Suggerimento finale: usa il titolo per catturare l’attenzione. Questo approccio è usato anche da Facebook e LinkedIn per indicare le notifiche, ed è molto efficace per attirare l’utente.
Il Tag Meta Descrizione
Sai dove si trova il tag della meta descrizione? Anche lui nella sezione <head>
di una pagina web. Non è detto che lo vedi sempre, ma spesso questo pezzetto di testo compare negli snippet dei risultati di ricerca (SERP), proprio lì con il titolo e il breadcrumb della pagina. Ad esempio, guardando il codice HTML di questo articolo, potresti trovare qualcosa del genere:
<meta name="description" content="
Scopri quali sono i più importanti meta tag in questo articolo dove ti racconto alcuni dei più sottovalutati elementi SEO."/>
Anche se questa piccola descrizione non sposta montagne in termini di posizionamento nei motori di ricerca, ha il superpotere di catturare l’attenzione di chi cerca qualcosa su Google.
Deve essere una sorta di biglietto da visita: accattivante, veritiero e capace di riflettere esattamente ciò che la pagina offre. Se riesci a inserire delle parole chiave per cui la tua audience sta cercando, queste verranno messe in risalto in grassetto negli snippet, attirando ancora di più l’occhio.
Un occhio alla concorrenza fa sempre bene
Se lavori in un’agenzia SEO o sei un freelancer, un’occhiata a come i concorrenti gestiscono le loro meta descrizioni può darti qualche idea vincente. Non solo per capire cosa funziona, ma per trovare quel quid che può differenziarti nel mare magnum di Google.
Migliori pratiche per una meta descrizione efficace:
- Unicità: ogni pagina merita una descrizione sua, unica, che trasmetta il valore unico del contenuto.
- Lunghezza: deve essere tra i 150 e 160 caratteri. È lo spazio che hai per non essere tagliato fuori dai risultati di ricerca.
- Parole chiave: includile, perché contano, ma senza esagerare. Troppo stufato rovina il piatto.
- Invito all’azione: un buon “Scopri di più”, “Acquista ora” o simili possono fare la differenza in termini di clic.
Tag di intestazione (H1-H6)
I tag di intestazione organizzano il tuo contenuto come un buon sommario organizza un libro. Da H1 a H6, ogni tag ha il suo ruolo nell’indirizzare utenti e motori di ricerca attraverso la tua pagina. Un H1 chiaro pone le fondamenta dell’argomento trattato, mentre H2 e successivi aiutano a spezzettare il contenuto in bocconi più piccoli e digeribili.
Sebbene gli H2-H6 non siano i re del ranking, il loro utilizzo intelligente può influenzare positivamente come Google vede e valuta la tua pagina.
Migliori pratiche per l’uso dei tag di intestazione:
- Rilevanza: ogni titolo deve riflettere il vero contenuto della sezione che introduce.
- Corrispondenza tra titolo e H1: devono essere simili ma non identici, per evitare ripetizioni e mantenere la coerenza.
- Chiarezza e brevità: diretto al punto, chiaro e semplice aiuta chi legge a navigare senza intoppi.
Che tu sia alla guida di una grande agenzia o un consulente SEO freelance, queste pratiche possono elevare notevolmente la qualità del tuo lavoro SEO, rendendo il sito più appetibile sia per Google sia per gli utenti.
La differenza tra Tag Title e H1
Una cosa che molte aziende mi chiedono sempre e che spiegherò anche qui.
Pensa al tag title come al nome che dai alla tua pagina web, proprio come sceglieresti un titolo accattivante per un libro che vuoi che le persone notino sulla mensola di una libreria. È la prima cosa che le persone vedono nei risultati di ricerca su Google o in alto nel browser quando aprono la tua pagina. Il titolo deve quindi essere breve, interessante e dare un’idea precisa di cosa tratterà la pagina, perché è quello che convince le persone a cliccare sul link.
Il tag H1, invece, è come il grosso titolo che trovi all’inizio di un lungo articolo di giornale o di un capitolo nel libro. Appare sulla pagina stessa e introduce il contenuto che stai per leggere. Anche se spesso il tag H1 e il tag title possono dire cose simili, il tag H1 è più un benvenuto ai visitatori già arrivati sulla tua pagina, dicendo loro, “ecco di cosa parliamo qui!”. È importante che sia chiaro e che riecheggi il tema principale del contenuto, aiutando sia i lettori umani sia i motori di ricerca a capire rapidamente di cosa si tratta.
In breve, il tag title aiuta la tua pagina a farsi notare e cliccare da chi cerca su Google, mentre il tag H1 aiuta a tenere incollati i lettori alla tua pagina una volta che sono atterrati. Entrambi sono super importanti per farti trovare e apprezzare online!
Il Tag Alt (Testo alternativo delle immagini)
L’attributo alt, o “testo alternativo”, è un tag che aggiungi alle immagini sul tuo sito per descriverle. Ad esempio, per un’immagine che raffigura una sedia rossa di legno, l’attributo alt potrebbe essere così:
<img src="https://sitosedie.it/wp-content/uploads/2023/03/image1.jpg" alt="sedia rossa in legno">
Questo tag è cruciale per due motivi principali:
- Accessibilità: se l’immagine non si carica, o se un utente ha disabilitato le immagini nel suo browser, il testo alternativo viene mostrato al posto dell’immagine. Questo aiuta tutti gli utenti a comprendere il contesto della fotografia.
- SEO: i motori di ricerca non possono “vedere” le immagini. Non sono dotati di occhi come noi. Fornire un testo alternativo li aiuta a capire il contenuto dell’immagine e come questo si collega al resto del sito.
Se hai appena realizzato un sito e-commerce, ad esempio, le immagini dei prodotti sono essenziali per attirare e convertire i visitatori. Google stesso sottolinea quanto sia importante aiutare i motori di ricerca a comprendere il significato delle immagini. Una descrizione ben pensata può anche aumentare le possibilità di comparire in Google Immagini.
Migliori pratiche di ottimizzazione:
- Ottimizza le immagini chiave: siano esse prodotti, infografiche o foto educative, assicurati che ogni immagine importante abbia un attributo alt descrittivo.
- Testo chiaro e descrittivo: usa parole chiave in modo naturale, descrivendo l’immagine in modo che si integri con il contesto della pagina.
- Rilevanza: il testo alt deve essere pertinente all’immagine e al contesto in cui è utilizzata.
Se vuoi maggiori info, leggi l’articolo seguente dove spiego il tutto in modo approfondito:
Come ottimizzare le immagini per la SEO.
Tag rel=”canonical”
Il tag rel=”canonical” è fondamentale quando hai a che fare con contenuti duplicati su più URL. Questo tag aiuta i motori di ricerca a capire quale versione di una pagina preferisci sia indicizzata e visualizzata nei risultati di ricerca. Ecco come potresti usare questo tag:
<link rel="canonical" href="https://www.example.com/pagina-preferita.html">
Questo è particolarmente utile in situazioni come:
- Pagine che possono essere raggiunte attraverso più URL a causa di parametri di tracciamento.
- Contenuti simili pubblicati su più pagine che potrebbero confondere i motori di ricerca su quale versione sia la più rilevante.
Sebbene i contenuti duplicati interni non siano penalizzati come il plagio, possono creare confusione e diluire la chiarezza della tua strategia SEO, facendo competere le pagine tra loro per la stessa query di ricerca. Usare correttamente il tag canonical aiuta a consolidare i segnali di ranking verso una pagina singola.
Migliori pratiche per il tag canonical:
- Applica il tag canonical a pagine con contenuti simili per guidare chiaramente i motori di ricerca su quale pagina dovrebbe ricevere la priorità.
- Assicurati che le pagine collegate da un tag canonico non siano troppo diverse nel contenuto; diversamente, i motori di ricerca potrebbero ignorare il tag.
- Usa il tag canonical per gestire efficacemente i problemi di contenuti duplicati.
Meta tag robots
I meta tag robots sono linee di codice che danno istruzioni specifiche ai motori di ricerca su cosa fare e cosa non fare. Ad esempio, il meta tag content="noindex"
dice ai motori di ricerca di non inserire quella specifica pagina nei loro indici di ricerca. Questo significa che quella pagina non apparirà nei risultati di ricerca. Quindi non la vedrai su Google. Il codice è questo sotto:
<meta name="robots" content="noindex">
C’è anche l’attributo nofollow
, di cui parleremo dopo per i link, che puoi usare per dire ai motori di ricerca di non seguire i link presenti su quella pagina:
<meta name="robots" content="nofollow">
Questi tag sono utili in varie situazioni. Poniamo il caso che il tuo sito contenga pagine che sono in fase di sviluppo o pagine che contengono offerte speciali che vuoi siano accessibili solo tramite un link diretto (come da una newsletter) e potresti non volerle indicizzare. Usare noindex
e nofollow
aiuta a gestire la visibilità di queste tue pagine nei motori di ricerca, influenzando la percezione della qualità del tuo sito.
Migliori pratiche di ottimizzazione:
- Utilizza
noindex
per escludere pagine incomplete o di scarso valore dai risultati di ricerca. - Impiega
nofollow
per limitare la scoperta di link non essenziali o temporanei. - Verifica attentamente di non applicare queste restrizioni a pagine importanti che dovrebbero essere indicizzate e trovate dai motori di ricerca.
Tag Nofollow
Quando inserisci link esterni all’interno del tuo sito e questi puntano ad altre risorse, stai essenzialmente raccomandando quelle pagine ai tuoi visitatori e ai motori di ricerca. È importante, quindi, che questi collegamenti siano affidabili e pertinenti. Praticamente non devi fare spam.
Delle volte potresti voler limitare questa “raccomandazione”. Qui entra in gioco l’attributo nofollow:
<a rel="nofollow" href="https://www.example.com">Visita il sito</a>
L’uso del tag nofollow dice ai motori di ricerca di ignorare quel link specifico nella loro analisi del tuo sito web, il che è utile per:
- Collegamenti non fidati: se non sei sicuro della qualità o della pertinenza del sito collegato.
- Pubblicità e sponsorizzazioni: dove il link è parte di un accordo commerciale, come stabilisce anche Google con gli attributi
rel="sponsored"
.
Migliori pratiche per ottimizzare il tag Nofollow:
- Valuta attentamente i tuoi link esterni: usa nofollow per quelli che non desideri supportare pienamente.
- Bilancia i link follow e nofollow: questo approccio aiuta a mantenere il tuo profilo link naturale.
Markup dei dati strutturati
Il markup dei dati strutturati è una sorta di mappa che Google può leggere mentre cammina attraverso il tuo sito web. Gli mostri esattamente dove trovare le cose più importanti, come i prezzi dei prodotti, le recensioni, o anche la durata delle ricette o dove si svolgono gli eventi di cui stai parlando. Questo non solo rende felice Google ma migliora anche l’esperienza di chi visita il tuo sito, perché le informazioni importanti spiccano in rilevanza.
Quando metti il markup dei dati strutturati sul tuo sito, stai praticamente allestendo un piccolo spettacolo per Google, facendogli vedere i punti salienti in modo chiaro e ordinato. Ecco perché si tratta di un’ottima tecnica di ottimizzazione SEO. Google capisce i tuoi contenuti e può presentarli in modi più utili e interessanti nei risultati di ricerca. Immagina di avere le ricette del tuo sito che appaiono con foto, valutazioni e tempi di cottura direttamente su Google quando qualcuno cerca un piatto che tu offri! Il top!
Migliori pratiche per inserire i dati strutturati:
- Dai un’occhiata a schema.org per vedere quali tipi di markup potrebbero funzionare per il tuo sito o pagina.
- Usa strumenti online come plugin per aiutarti a inserire il markup correttamente.
- Controlla sempre che il markup non sia fuorviante e sia applicato correttamente per evitare problemi con Google.
Meta tag per i social media
I meta tag dei social media ti permettono di controllare come appaiono i tuoi link quando qualcuno li condivide su piattaforme come Facebook o X (Ex Twitter). Questo è super utile perché, anche se non influenzano direttamente il tuo posizionamento su Google, rendono i tuoi post condivisi sui social più attraenti. Un link che appare bene attira più clic, che si traduce in più traffico sul tuo sito.
Per farti un semplice esempio: sfruttando Open Graph di Facebook, puoi decidere quale immagine, titolo o descrizione usare quando condividi un link sui social. Puoi fare lo stesso con le Twitter Cards per X, assicurandoti che ogni tweet si presenti al meglio.
Migliori pratiche per ottimizzare i meta tag per i social media:
- Aggiungi i meta tag Open Graph alle tue pagine per migliorarne l’aspetto quando vengono condivise su Facebook.
- Configura le Twitter Cards per assicurarti che anche i tuoi contenuti su X siano fighi e invitanti.
- Fai dei test per vedere come appariranno i tuoi link sui social media. Puoi sfruttare plugin SEO come Rank Math.
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