Una perdita di dati sta infiammando i consulenti SEO.
Come mai? Perché questi dati provengono da Google, che è abbastanza tirchio in quanto a svelare trucchi o segreti per posizionarsi sui risultati di ricerca.
Ovviamente è sempre meglio prendere con le pinze queste notizie. Magari non si tratta di un documento documento ufficiale di Google.
Se invece il documento è reale, trattasi di dati di un anno fa e, come ben sappiamo, in un anno cambiano parecchie cose lato Google. Qualsiasi intuizione derivata dalla documentazione trapelata non dovrebbe essere considerata come oro colato in questo momento.
Con questa premessa e anche se le implicazioni complete rimangono sconosciute, ecco cosa possiamo raccogliere dalle informazioni trapelate:
Le metriche di coinvolgimento degli utenti influenzano il posizionamento su Google
Dato che i dati ci dicono che i clic nei risultati di ricerca e le metriche di coinvolgimento degli utenti sono fattori di ranking diretti, bisognerebbe porre maggiore enfasi sull’ottimizzazione di queste metriche.
Questo significa creare titoli e meta descrizioni accattivanti e persuasive in modo da aumentare le percentuali di clic, garantire un caricamento molto veloce delle pagine e una navigazione intuitiva per ridurre i rimbalzi, e collegare strategicamente i contenuti per mantenere gli utenti attivi sul sito. Anche indirizzare il traffico attraverso altri canali come i social media e le newsletter può aiutare a generare segnali di coinvolgimento positivi.
Ovviamente è importante notare che l’ottimizzazione del coinvolgimento degli utenti non dovrebbe andare a scapito della creazione di contenuti di qualità indirizzati agli utenti e non a Google. Google ha costantemente sottolineato l’importanza della qualità e della pertinenza nelle sue dichiarazioni pubbliche e, sulla base delle informazioni trapelate, questo rimarrà probabilmente un obiettivo chiave. L’ottimizzazione del coinvolgimento dovrebbe supportare e migliorare i contenuti di qualità, non sostituirli.
La link building conta meno nel posizionamento?
I documenti trapelati contengono informazioni su come Google tratta i diversi tipi di link e il loro impatto sulle classifiche di ricerca. Ci sono dettagli sull’uso del testo di ancoraggio (anchor text), dettagli su come Google valuta i link, cioè in base al traffico che riceve la pagina a cui puntano. Alcuni link potrebbero essere ignorati o declassati se associati a pratiche spam o se provenienti da siti non affidabili.
Se queste informazioni sono accurate, potrebbero influenzare il modo in cui i consulenti SEO affrontano la creazione di link e i tipi di collegamenti a cui danno la priorità. I link che generano clic reali possono avere un peso maggiore rispetto a quelli su pagine visitate raramente. Le basi della link building sono ancora valide: creare contenuti meritevoli di un link, costruire relazioni autentiche e cercare collegamenti naturali e posizionati in modo editoriale che guidino traffico referral qualificato.
Maggiore attenzione allo sviluppo del marchio
Questi documenti trapelati ci suggeriscono che Google considera la notorietà del brand e la sua popolarità anche al di fuori del web come fattori di ranking importanti per il posizionamento nei risultati di ricerca.
Ci riferiamo alle menzioni del marchio, le ricerche del nome del marchio e la sua autorità generale.
Di conseguenza, le strategie SEO dovrebbero puntare a rafforzare la consapevolezza e l’autorità del marchio sia online che offline.
Tra le tattiche SEO da utilizzare ci potrebbero essere:
- aggiungere menzioni e link al marchio in fonti mediatiche rilevanti,
- investire in relazioni pubbliche tradizionali, pubblicità e sponsorizzazioni per amplificare la visibilità del marchio,
- promuovere le ricerche del brand attraverso diversi canali di marketing,
- ottenere un volume di ricerche maggiore per il proprio marchio rispetto alle parole chiave generiche, sviluppare una comunità sui social media che gravita intorno al proprio marchio,
- affermare la propria leadership di pensiero tramite ricerche originali, dati e contributi al settore.
L’obiettivo è fare in modo che un brand diventi un punto di riferimento di una nicchia di mercato così da portare il pubblico a ricercarlo su Google. Più persone cercano e interagiscono con un brand, più questi segnali possono rafforzarsi all’interno dei sistemi di classificazione di Google.
Adattamento a fattori di ranking specifici del verticale
Alcune informazioni trapelate suggeriscono che Google potrebbe utilizzare diversi fattori di ranking o algoritmi per specifici aspetti verticali della ricerca organica, come notizie, ricerca locale, viaggi o siti e-commerce. In questo caso, le strategie SEO potrebbero dover adattarsi a segnali di ranking unici e alle intenzioni degli utenti di ciascun ambito.
Ad esempio, le tecniche per ottimizzare la ricerca locale dovrebbero concentrarsi maggiormente su aspetti come le schede di Google My Business, le recensioni e i contenuti specifici per una determinata località. La SEO per i viaggi dovrebbe focalizzarsi sulla raccolta di recensioni, l’ottimizzazione delle immagini e la fornitura diretta di informazioni su prenotazioni/prezzi sul proprio sito. La SEO su Google News richiede di concentrarsi su contenuti in tendenza e degni di nota e su una struttura degli articoli ben ottimizzata.