Avete presente quella sensazione di frustrazione quando cercate qualcosa su Google e vi ritrovate a cliccare su una miriade di link, senza trovare subito quello che vi serve?
Beh, OpenAI, la mente dietro ChatGPT, potrebbe aver trovato la soluzione con il suo nuovo prototipo di motore di ricerca: SearchGPT.
E credetemi, come consulente SEO, questa notizia mi ha fatto sobbalzare sulla sedia!
Addio link, benvenute risposte dirette!
Dimenticatevi le infinite liste di risultati.
SearchGPT mira a darvi risposte chiare e concise alle vostre domande, attingendo a informazioni fresche e aggiornate da tutto il web.
E non solo: vi dirà anche da quali fonti ha preso le informazioni, così potete verificare voi stessi l’affidabilità.
Ma la vera chicca è l’interfaccia conversazionale: potete fare domande di follow-up, proprio come se steste chattando con un esperto in materia. Un po’ come Google Gemini o ChatGPT, ma più diretto.
OpenAI ha pensato a come SearchGPT interagirà con i contenuti degli editori.
Il prototipo presenta:
- controlli per gli editori: OpenAI sta introducendo strumenti che consentono agli editori di gestire la modalità di visualizzazione dei loro contenuti in SearchGPT. Questo significa che gli editori avranno maggiore controllo su come il loro lavoro viene presentato e utilizzato nei risultati di ricerca.
- Separazione dall’addestramento dell’IA: OpenAI sottolinea che SearchGPT è distinto dall’addestramento dei loro modelli di intelligenza artificiale generativa. Ciò significa che i siti web possono apparire nei risultati di ricerca anche se scelgono di non far parte dei dati di addestramento dell’IA.
- Opzioni di gestione dei contenuti: gli editori possono influenzare il modo in cui i loro contenuti vengono visualizzati e utilizzati all’interno di SearchGPT. Questo potrebbe presentare la possibilità di scegliere quali parti del contenuto vengono mostrate o utilizzate per generare risposte.
- Meccanismo di feedback: OpenAI ha creato un canale di comunicazione diretto con gli editori (tramite l’indirizzo email publishers-feedback@openai.com) per raccogliere feedback e affrontare eventuali preoccupazioni.
- Informazioni sulle prestazioni: OpenAI prevede di condividere con gli editori dati sulle prestazioni dei loro contenuti all’interno dell’ecosistema di ricerca basato sull’intelligenza artificiale. Questo potrebbe aiutare gli editori a capire come i loro contenuti vengono utilizzati e a ottimizzarli per SearchGPT.
Qui sotto un’immagine che mostra il funzionamento:
I vantaggi maggiori di SearchGPT
- Modello linguistico: SearchGPT utilizza una versione avanzata del modello GPT (Generative Pre-trained Transformer) di OpenAI, che è stato addestrato su un’enorme quantità di dati testuali per comprendere e generare linguaggio naturale.
- Indicizzazione in tempo reale: a differenza dei tradizionali motori di ricerca che indicizzano il web periodicamente, SearchGPT recupera informazioni in tempo reale. Questo significa che i risultati di ricerca sono sempre aggiornati e riflettono le ultime informazioni disponibili online.
- Architettura ibrida: SearchGPT combina la potenza del modello GPT con un sistema di recupero delle informazioni che indicizza e recupera contenuti web pertinenti. Questo approccio ibrido consente a SearchGPT di fornire risposte accurate e pertinenti supportate da fonti affidabili.
- Apprendimento per rinforzo: SearchGPT utilizza l’apprendimento per rinforzo per migliorare continuamente le sue capacità di ricerca. Ciò significa che il sistema apprende dalle interazioni con gli utenti e diventa sempre più preciso nel fornire risposte pertinenti.
- Filtraggio dei contenuti: OpenAI ha implementato misure per filtrare contenuti dannosi o fuorvianti nei risultati di ricerca di SearchGPT. Comprende il rilevamento di contenuti violenti, sessualmente espliciti o che incitano all’odio.
- Personalizzazione: SearchGPT ha il potenziale per offrire risultati di ricerca personalizzati in base alle preferenze e alla cronologia di ricerca degli utenti. Potrebbe migliorare ulteriormente la pertinenza e l’utilità dei risultati di ricerca.
Un terremoto per la SEO (e non solo)
Se SearchGPT dovesse davvero decollare, le implicazioni per la SEO sarebbero enormi.
Potremmo dire addio al vecchio gioco delle parole chiave e concentrarci sulla creazione di contenuti di qualità che rispondano davvero alle esigenze degli utenti.
Ma non solo: pensate a come potrebbe cambiare il nostro modo di cercare informazioni, di imparare cose nuove, di prendere decisioni… insomma, un vero e proprio terremoto!
Le sfide da affrontare: accuratezza, diritti d’autore e… il futuro del mio lavoro!
Ovviamente, non è tutto rose e fiori.
Ci sono ancora molte sfide da affrontare: come garantire l’accuratezza delle risposte?
Come tutelare i diritti degli editori, i cui contenuti vengono utilizzati da SearchGPT?
OpenAI sta già lavorando con loro per trovare soluzioni eque, ma la strada è ancora lunga.
E poi, c’è la domanda che mi ronza in testa: cosa ne sarà del mio lavoro di SEO in un mondo in cui le ricerche sono fatte da un’intelligenza artificiale?