Diventare un consulente SEO indipendente è un passo entusiasmante, soprattutto per chi desidera maggiore autonomia, flessibilità e opportunità di crescita.
C’è un però.
Il passaggio dall’essere dipendenti al lavoro autonomo non è privo di insidie.
Molti nuovi consulenti SEO italiani si trovano a commettere una serie di errori che possono compromettere il successo della loro attività.
In questo articolo esamineremo 8 errori comuni che i nuovi consulenti SEO italiani commettono e come evitarli.
Essere consapevoli di queste trappole ti aiuterà a costruire una carriera più solida e duratura nel mondo della SEO.
1. Non costruire una rete di contatti professionali
Uno degli errori principali che i nuovi consulenti SEO italiani fanno è sottovalutare l’importanza della rete di contatti. Iniziare da soli può sembrare isolante, ma costruire relazioni professionali è utile per ottenere visibilità e credibilità nel settore. Non si tratta solo di farsi conoscere. Una buona rete di contatti può aprire molte porte, che si tratti di collaborazioni o di consigli strategici da parte di esperti più navigati.
Partecipare a conferenze SEO, eventi di networking o gruppi di discussione su piattaforme come LinkedIn può aiutarti a connetterti con altri professionisti SEO. Questi contatti possono rivelarsi fondamentali non solo per scambiarsi idee, ma anche per ricevere feedback sul proprio lavoro o persino segnalazioni di clienti.
Per costruire una rete solida e incrementare la tua visibilità:
- Partecipa attivamente a webinar e eventi SEO locali o globali.
- Prendi parte a discussioni su forum specializzati come r/SEO su Reddit o le community SEO su Facebook.
- Non dimenticare di condividere i tuoi successi. Un case study ben presentato sui social o una testimonianza di un cliente soddisfatto possono aumentare notevolmente la tua reputazione.
Costruire una rete di contatti fin dal primo giorno può accelerare la tua crescita, aiutarti a trovare nuovi clienti e a sviluppare partnership strategiche.
Perché ti dico questo?
Quando ho iniziato la mia carriera da consulente SEO a Milano, pensavo che fosse sufficiente lavorare bene per attirare nuovi clienti. Per i primi mesi, ero chiuso nel mio ufficio, concentrato solo sui progetti. Poi ho sentito parlare di un evento SEO, il Search Marketing Connect a Rimini, uno dei più importanti in Italia. Ho deciso di partecipare, anche se non conoscevo nessuno.
Durante quell’evento, ho conosciuto Giovanni Rossi (nome fittizio), un consulente SEO con oltre 10 anni di esperienza. Abbiamo parlato a lungo, e lui mi ha presentato alcuni dei suoi clienti. Da quel momento, le opportunità si sono moltiplicate. Quell’evento è stato il catalizzatore che ha trasformato il mio business.
2. Non avere un sito web professionale
Un errore clamoroso, ma ancora frequente tra i nuovi consulenti SEO, è non dare la giusta priorità alla creazione di un sito web professionale. Il tuo sito rappresenta il biglietto da visita digitale e deve essere curato nei minimi dettagli, sia dal punto di vista tecnico che grafico. Il sito web è il luogo dove i tuoi futuri clienti potranno vedere le tue competenze in azione, quindi è essenziale che sia ben ottimizzato e convincente. Alessandro Aru ha sviluppato il suo nuovo sito web raggiungibile qui. Molto bello e funzionale.
Cosa dovrebbe includere il tuo sito web?
- Pagina “Servizi”: specifica chiaramente quali servizi SEO offri e come possono aiutare i tuoi clienti.
- Case study e testimonianze: dimostra i risultati ottenuti per altri clienti e usa testimonianze per aumentare la tua credibilità.
- Blog SEO: condividere articoli di approfondimento sulle migliori tecniche SEO, tendenze o esperienze personali ti aiuterà a posizionarti come un esperto autorevole. I contenuti non solo migliorano il tuo ranking nei motori di ricerca, ma creano fiducia nel pubblico.
Non dimenticare di inserire CTA (Call To Action) chiare, form o richieste di preventivo. Un sito ben strutturato e ottimizzato non solo ti aiuterà a trovare nuovi clienti, ma sarà anche un esempio tangibile della tua abilità nel fare SEO.
All’inizio della mia attività a Milano, non avevo ancora realizzato quanto fosse importante un sito web professionale. Stavo lavorando con clienti locali, ottenuti tramite passaparola. Tuttavia, un potenziale cliente da Firenze, che mi aveva trovato su LinkedIn, mi ha detto di non essere riuscito a trovare un sito che rappresentasse il mio lavoro. A quel punto ho capito quanto fosse fondamentale avere un sito ottimizzato e professionale. Dopo averlo realizzato con una strategia SEO mirata, ho ricevuto il primo cliente dall’estero, un’azienda tecnologica con sede a Berlino. Questo cliente mi disse: “abbiamo scelto te perché il tuo sito web dimostra che sai davvero come fare SEO”. Da quel momento, non ho mai più trascurato la mia presenza online.
3. Sottovalutare i propri progetti SEO
Essere troppo generosi o sottovalutare l’impegno richiesto per un progetto SEO è un errore comune tra i nuovi consulenti SEO italiani. Quando si lavora come indipendenti, è facile voler impressionare i clienti offrendo molto più di quanto sia stato pattuito. Questo può portare a lunghe ore di lavoro non retribuite, causando stress e frustrazione, e peggiorando la qualità del lavoro offerto.
Questo accade spesso perché:
- I clienti richiedono spesso servizi extra senza comprendere l’impatto che hanno sul carico di lavoro.
- I consulenti, desiderosi di dimostrare il proprio valore, tendono a sovrastimare le proprie capacità.
Per evitare questo problema, è fondamentale definire l’ambito di lavoro fin dall’inizio. Ogni campagna SEO dovrebbe avere una struttura chiara, con obiettivi definiti e una stima del tempo necessario. Se un cliente richiede un lavoro extra o fuori portata, offri un preventivo SEO supplementare. Questo non solo ti permetterà di mantenere un buon equilibrio tra vita lavorativa e privata, ma anche di dare un valore corretto al tuo tempo e alle tue competenze.
Un’esperienza che mi ha insegnato una lezione importante è stata quella con un’azienda di e-commerce a Torino.
Mi avevano chiesto di ottimizzare il loro sito e di lanciare una campagna SEO completa.
Ho accettato senza pensare troppo alle tempistiche, convinto che sarei riuscito a gestire tutto entro un mese. Ben presto, però, mi sono reso conto che il progetto richiedeva molto più lavoro di quanto avessi previsto. Ho passato le notti a lavorare, ma non sono riuscito a rispettare la scadenza. Il risultato? Ho dovuto fare un extra di due settimane senza alcun compenso aggiuntivo. Da quel momento ho imparato a stabilire aspettative realistiche e a valutare accuratamente il tempo necessario per ogni progetto.
4. Non diversificare le fonti di reddito
Affidarsi a un solo cliente o a una sola fonte di reddito può essere estremamente rischioso. Se perdi quel cliente, potresti trovarti senza introiti in un batter d’occhio. La soluzione? Diversifica le tue entrate.
Come fare? Oltre ai tradizionali servizi di consulenza SEO, ci sono diverse strade che puoi intraprendere:
- Lavora con più clienti contemporaneamente. Non affidarti esclusivamente a un singolo cliente.
- Crea e vendi corsi di formazione SEO online o webinar.
- Offri consulenze strategiche ad aziende che necessitano di una guida SEO a lungo termine.
- Avvia una newsletter con contenuti premium o sponsorizzazioni.
- Pubblica eBook o materiali didattici.
- Offri servizi di Outsourcing SEO.
In questo modo, sarai in grado di creare una rete di sicurezza che ti aiuterà a garantire stabilità economica a lungo termine e ti darà la libertà di scegliere i progetti che più ti interessano, senza essere vincolato a un’unica fonte di guadagno.
Quando ho perso il mio principale cliente, una grande azienda di moda a Firenze, ho capito quanto fosse rischioso fare affidamento su un’unica fonte di reddito. In un attimo, mi sono ritrovato senza lavoro e con le bollette da pagare.
Fortunatamente, avevo iniziato a sviluppare un corso online su Udemy con un collega riguardante le basi della SEO. Il corso è stato un successo, e questo mi ha permesso di avere una fonte di reddito aggiuntiva mentre cercavo nuovi clienti. Inoltre, ho iniziato a offrire consulenze mirate a piccole startup in città come Bologna e Verona, espandendo il mio portafoglio clienti e garantendomi maggiore stabilità.
5. Non promuovere abbastanza il proprio marchio personale
Molti nuovi consulenti SEO italiani sottovalutano l’importanza di promuovere il proprio marchio personale.
Questo è un errore, soprattutto in un settore competitivo come la SEO, dove è fondamentale distinguersi.
Promuovere il proprio marchio non significa semplicemente avere un logo o un sito web. Si tratta di costruire una reputazione duratura che rifletta le tue competenze, valori e unicità. In questo senso, un personal brand ben costruito può attirare i clienti giusti e aiutarti a crescere nel tempo.
Per costruire il tuo marchio personale:
- Sii attivo sui social media, condividendo articoli, case study e consigli SEO.
- Partecipa a interviste e scrivi per blog di settore.
- Interagisci con altri professionisti SEO in forum e community.
Il tuo obiettivo è diventare un punto di riferimento nel settore, qualcuno a cui i clienti e altri professionisti SEO si rivolgono per ottenere risposte e soluzioni.
In un’occasione, durante una conferenza SEO a Barcellona, sono stato presentato a un potenziale cliente internazionale. Dopo aver parlato un po’, mi ha chiesto se avessi qualche blog o risorsa dove potesse leggere dei miei lavori.
Mi sono reso conto di non avere nulla di concreto da mostrargli, tranne i progetti già completati per i clienti. In quel momento ho capito che dovevo fare di più per promuovere il mio marchio personale. Ho iniziato a scrivere articoli su Medium e a contribuire a blog di settore, come Search Engine Journal. Sei mesi dopo, quel cliente mi ha contattato di nuovo, dicendo che aveva letto i miei articoli e voleva lavorare con me. Promuovere me stesso è stato un vero punto di svolta.
6. Non stabilire limiti con i clienti
Gestire i clienti richiede una certa diplomazia. Essere troppo flessibili, però, può portare al burnout. Stabilire limiti chiari fin dall’inizio è essenziale per mantenere l’equilibrio tra lavoro e vita privata.
Imposta orari specifici di lavoro e comunica chiaramente ai tuoi clienti quando sei disponibile. Non rispondere ai clienti fuori dagli orari stabiliti, a meno che non si tratti di emergenze reali. Questo ti permetterà di fornire un servizio migliore senza compromettere il tuo benessere.
Una delle esperienze più stressanti che ho vissuto è stata con un cliente di Napoli che gestiva un’agenzia di viaggi. Mi chiamava a qualsiasi ora del giorno e della notte, chiedendo aggiornamenti continui sui progressi SEO.
Rispondevo a tutte le sue chiamate, anche nel weekend, fino a quando la situazione è diventata insostenibile. Una notte, mentre ero al ristorante con la mia famiglia, mi arrivò una chiamata per una presunta “emergenza” che non era tale.
Fu in quel momento che capii che avevo bisogno di stabilire dei limiti. Ho comunicato chiaramente gli orari di disponibilità e le modalità di contatto. Il cliente all’inizio sembrò infastidito, ma col tempo apprezzò la mia professionalità e il nostro rapporto migliorò. Ora mi assicuro sempre di impostare confini chiari fin dall’inizio.
7. Non condividere pubblicamente le proprie conoscenze
Molti nuovi consulenti SEO sono riluttanti a condividere apertamente le proprie conoscenze. Hanno paura che i clienti possano prendere le informazioni e non sentirsi più obbligati ad assumere un consulente.
Questo è un errore enorme.
Condividere le tue conoscenze pubblicamente ti posiziona come un esperto autorevole e ti permette di guadagnare la fiducia dei potenziali clienti. Pubblicare articoli di approfondimento sul tuo blog o partecipare a discussioni su forum e social network ti aiuterà a costruire la tua reputazione online.
La maggior parte dei clienti preferirà comunque affidarsi a un professionista per l’implementazione, anche se conoscono le basi della SEO. Pertanto, non aver paura di mostrare il tuo valore attraverso la condivisione del tuo sapere.
Quando ho partecipato al BrightonSEO nel Regno Unito, ho avuto l’occasione di incontrare molti esperti del settore. Mi sono accorto che molti di loro erano seguiti da migliaia di persone sui social e gestivano blog con contenuti tecnici dettagliati. In quel momento mi sono chiesto: “Perché non sto facendo lo stesso?” Avevo paura di svelare i miei “segreti”.
Tornato in Italia, ho deciso di iniziare a scrivere articoli dettagliati sul mio blog e a condividere alcune delle tecniche che avevo sviluppato per la SEO local a Milano. Il risultato? Ho ricevuto richieste di consulenza da piccole imprese locali che avevano letto i miei post. Condividere le proprie conoscenze mi ha reso più visibile e ha portato nuovi clienti.
8. Non avere una newsletter
Una newsletter può essere uno strumento potentissimo per coltivare relazioni con i tuoi potenziali clienti. Purtroppo, molti nuovi consulenti SEO trascurano questo aspetto, perdendo un’opportunità preziosa per costruire una base di follower e mantenere un contatto regolare con il pubblico.
Con una newsletter, puoi condividere aggiornamenti SEO, case study e consigli esclusivi, creando un rapporto di fiducia con i tuoi iscritti. Questo ti permette di costruire una comunità fedele che sarà più propensa ad acquistare i tuoi servizi o prodotti in futuro.
Non sottovalutare la potenza di una lista di contatti diretti. Inizia a costruirla dal primo giorno, offri valore ai tuoi iscritti e vedrai crescere le opportunità di business.
Conclusione
Diventare un consulente SEO indipendente può essere una scelta gratificante e piena di opportunità, ma è importante evitare gli errori che possono rallentare o compromettere il tuo successo.
Da una pianificazione accurata dei progetti a una diversificazione del reddito, passando per la costruzione del tuo marchio personale e l’importanza di una rete di contatti, ogni aspetto è fondamentale per emergere nel mondo della SEO.
E tu? Hai già affrontato qualcuno di questi ostacoli? Come li hai superati? Condividi la tua esperienza nei commenti qui sotto!