Google ha aggiornato il suo algoritmo di ricerca per contrastare i deepfake espliciti, migliorando la rimozione dei contenuti e modificando le classifiche per proteggere gli utenti dalle immagini non consensuali.
Modifiche principali
1. Aggiornamento dell’algoritmo
Google ha implementato un nuovo aggiornamento al suo algoritmo di ricerca per affrontare i contenuti espliciti non consensuali, concentrandosi principalmente su immagini e video generati artificialmente, noti come deepfake. Questo aggiornamento mira a ridurre la visibilità di tali contenuti nelle ricerche.
2. Processo di rimozione dei contenuti
Google ha semplificato i suoi sistemi per facilitare la rimozione di contenuti espliciti falsi e non consensuali dai risultati di ricerca. Quando una richiesta di rimozione viene approvata, il sistema cercherà di filtrare contenuti simili nelle ricerche correlate alla persona coinvolta. Oltre a questo, è stato introdotto un nuovo sistema di scansione che identifica e rimuove le immagini duplicate una volta che l’originale è stata eliminata dai risultati di ricerca.
3. Modifiche al sistema di classificazione
L’algoritmo di Google è stato modificato per ridurre la visibilità di contenuti falsi ed espliciti in molte ricerche. Per le query che presentano nomi di persone, il sistema darà la priorità ai contenuti non espliciti, come articoli di notizie, per proteggere meglio la privacy degli utenti.
4. Modifiche al posizionamento dei siti web
I siti web che ospitano numerose pagine con contenuti espliciti falsi e che sono state rimosse a seguito di richieste, potrebbero riscontrare un declassamento nella loro classifica generale nei risultati di ricerca.
Impatto segnalato
Google afferma che questi aggiornamenti hanno portato a una significativa riduzione dell’esposizione a risultati di immagini esplicite per determinate query, con un calo di oltre il 70% nelle ricerche mirate.
Contesto del settore
Il problema dei contenuti falsi espliciti non riguarda solo i motori di ricerca.
Google ha espresso l’intenzione di collaborare con partner ed esperti del settore per affrontare questa sfida su scala più ampia. Emma Higham, Product Manager di Google, ha sottolineato l’importanza di queste modifiche, affermando che rappresentano un passo avanti nelle protezioni offerte dalla Ricerca Google, ma che c’è ancora molto lavoro da fare per risolvere questo problema in modo efficace.