L’importanza della navigazione a filtri e-commerce per la SEO
Quando gestisci un sito e-commerce di grandi dimensioni, con migliaia di pagine, uno dei fattori più importanti da tenere sotto controllo è il crawl budget. Questo termine indica il numero di pagine che i motori di ricerca come Google possono scansionare e indicizzare nel tuo sito in un determinato periodo. Se non gestisci bene il crawl budget, rischi che Google non riesca a scansionare tutte le pagine del sito, e questo può ridurre il traffico e il posizionamento nelle ricerche.
Per questo è fondamentale che il sito abbia una struttura ben organizzata e che le pagine siano collegate in modo logico e facili da navigare.
Questo processo si chiama collegamento interno, e significa che le pagine devono essere accessibili facilmente sia per gli utenti che per i motori di ricerca. Tuttavia, quando gestisci un sito e-commerce con tanti prodotti e vari attributi (come taglie, colori e prezzi), possono sorgere delle difficoltà.
Come i filtri e-commerce aiutano a gestire le difficoltà
I filtri e-commerce sono strumenti che aiutano gli utenti a trovare i prodotti che desiderano nel modo più facile possibile. Permettono di restringere le ricerche in base a criteri specifici come prezzo, colore, taglia o altre caratteristiche. Per esempio, se un utente cerca un maglione blu, taglia M, con un prezzo compreso tra 50 e 100 euro, i filtri gli permetteranno di trovare solo i prodotti che soddisfano questi requisiti.
Questi filtri non servono solo agli utenti: se progettati correttamente, anche i motori di ricerca traggono vantaggio dai filtri, poiché li aiutano a capire meglio il contenuto del sito.
Problemi SEO causati dai filtri e-commerce
Sebbene i filtri rendano più facile la navigazione per gli utenti, possono creare problemi per la SEO, specialmente se non configurati correttamente.
Ecco i principali problemi:
- Contenuti duplicati: ogni volta che un utente applica un filtro, viene generato un nuovo URL per la stessa pagina. Il rischio è che si creino pagine con contenuti quasi identici ma con URL diversi. Questo può confondere i motori di ricerca, che non sanno quale pagina indicizzare.
- Spreco del crawl budget: se il sito ha molte pagine simili create dai filtri, i bot dei motori di ricerca potrebbero sprecare tempo e risorse scansionando pagine che non aggiungono valore. Questo significa che le pagine più importanti potrebbero non essere scansionate o indicizzate correttamente.
- Diluzione del valore dei link: quando ci sono molte versioni della stessa pagina, il valore dei link che puntano a quella pagina può essere suddiviso tra le varie versioni. Questo riduce la forza del posizionamento SEO.
Come risolvere i problemi SEO causati dai filtri e-commerce
Per evitare che i filtri e-commerce creino problemi SEO, ci sono diverse soluzioni da implementare.
Canonicalizzazione
La canonicalizzazione è una tecnica che aiuta i motori di ricerca a capire quale versione di una pagina è quella principale. Se hai diverse pagine simili create dai filtri, puoi indicare a Google quale pagina è quella “ufficiale”, quella da indicizzare e considerare importante.
Ad esempio, supponiamo che tu voglia ottimizzare il tuo sito per la parola chiave “stivali marroni”. Se hai una pagina principale che elenca tutti gli stivali marroni, ma poi hai pagine create dai filtri per taglia, materiale o marca, è importante dire a Google che la pagina principale da indicizzare è quella con tutti gli stivali. Questo si ottiene inserendo un URL canonico che punta alla pagina giusta.
Esempio
Un esempio pratico è quello dei siti di abbigliamento. Cercando “giacche nere” su Google, un brand ha una pagina ottimizzata che si posiziona tra i primi risultati. Quando un utente applica un filtro, ad esempio “Giacca in pelle”, quel sito genera un nuovo URL, ma grazie alla canonicalizzazione, il valore SEO resta attribuito alla pagina principale delle giacche nere.
Utilizzare il tag noindex
Il tag noindex è un altro strumento che puoi usare per gestire i problemi legati ai filtri dell’e-commerce. Questo tag si inserisce nel codice della pagina e dice ai motori di ricerca di non indicizzare quella pagina. Ciò è utile per evitare che pagine create dai filtri che non aggiungono valore vengano incluse nei risultati di ricerca.
Ad esempio, potresti voler indicizzare la pagina “stivali marroni”, ma non le pagine filtrate per prezzo.
Puoi aggiungere il seguente tag noindex per dire ai motori di ricerca di non inserire quella pagina nei risultati:
<meta name="robots" content="noindex" />
Questo eviterà che le pagine meno rilevanti compaiano nei risultati di ricerca, migliorando l’efficienza del sito.
Utilizzare il file robots.txt
Un altro metodo efficace è usare il file robots.txt per bloccare determinate pagine che non devono essere scansionate dai motori di ricerca. Ad esempio, se non vuoi che le pagine filtrate per prezzo siano scansionate, puoi utilizzare questa regola:
Disallow: *prezzo=*
Con questa regola, stai dicendo a Google e agli altri motori di ricerca di non scansionare gli URL che contengono il parametro “prezzo”. Questo ti aiuterà a risparmiare crawl budget e a far scansionare solo le pagine più importanti.
C’è una cosa da tenere a mente: se ci sono link esterni di buona qualità che puntano a una pagina con il parametro “prezzo”, Google potrebbe comunque decidere di indicizzarla. In questo caso, potresti voler usare la canonicalizzazione per consolidare il valore di quei link in una pagina principale.
Altri modi per ottimizzare i filtri e-commerce
Oltre alle strategie che abbiamo visto, ci sono altre tecniche di ottimizzazione SEO che possono aiutarti a gestire al meglio i filtri e-commerce:
- Paginazione: usa i tag
rel="next"
erel="prev"
per collegare tra loro le pagine e far capire ai motori di ricerca che fanno parte di una sequenza. - Breadcrumb: utilizza i breadcrumb (percorsi di navigazione) per collegare ogni pagina secondaria a quella principale. Questo rende più facile per gli utenti e per i motori di ricerca navigare tra le pagine.
- URL canonici nelle sitemap: quando crei la sitemap del tuo sito, inserisci solo gli URL canonici, in modo che i motori di ricerca indicizzino solo le pagine principali e non quelle generate dai filtri.
- Tag H1 e contenuti unici: ogni pagina deve avere un titolo unico e contenuti differenti. Questo evita problemi di cannibalizzazione delle parole chiave, che si verifica quando due o più pagine competono per la stessa parola chiave.
- Organizzazione dei filtri: organizza i filtri in modo logico e semplice, magari in ordine alfabetico, per rendere la navigazione più facile per gli utenti.
- AJAX per il filtraggio: puoi usare AJAX per far sì che i risultati dei filtri vengano aggiornati senza ricaricare la pagina. Ma ricordati di cambiare anche l’URL, così gli utenti possono salvare o condividere la pagina filtrata.
Ottimizzare i filtri e-commerce per i dispositivi mobili
Per ultimo, è importantissimo che i filtri e-commerce siano ottimizzati per tutti i dispositivi, soprattutto per i dispositivi mobili.
Sempre più utenti fanno acquisti da smartphone, quindi il sito deve avere un design responsive, che si adatti bene a qualsiasi schermo.
Se il sito non è facile da usare su mobile, rischi di perdere molti potenziali clienti.
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