Impara a conoscere SGE (Search Generative Experience), che sarà il nuovo nome della SERP Di Google, e assicurati che l’attuale strategia SEO della tua azienda sia al passo coi tempo.
In questo articolo vogliamo darti qualche consiglio per partire subito bene.
Circa un anno fa, Open AI ha lanciato ChatGPT, segnando l’inizio di una nuova era per l’Intelligenza Artificiale.
Da quel momento:
- Google ha presentato Search Generative Experience (o SGE), una versione beta di un motore di ricerca basato sull’intelligenza artificiale.
- ChatGPT ha integrato delle potenti funzionalità di ricerca con l’aggiunta del plug-in Bing.
- Google ha lanciato e poi perfezionato il proprio chatbot AI, Bard.
Sembrerebbe che l’IA sia l’argomento del momento. È facile rimanerne sopraffatti.
Ma l’argomento è sulla bocca di tutti perché l’IA ha un potenziale immenso ed è già utilissima.
Tuttavia, abbiamo notato che l’entusiasmo sembra essersi un po’ attenuato nelle ultime settimane.
Non è scomparso del tutto, non è “congelato”, ma si è “raffreddato” perché ora abbiamo una comprensione più approfondita delle capacità dell’IA dopo l’eccitazione iniziale. Riusciamo a valutare meglio quanto siano efficaci gli strumenti di intelligenza artificiale e come utilizzarli.
Maggio è stato il primo mese in cui le ricerche di “chat gpt” sono diminuite ma il traffico totale verso chat.openai.com continua a crescere. Il traffico da dispositivi mobili sembra in calo, ma ricordate, ChatGPT ha lanciato un’app per smartphone.
Molti consulenti SEO ricorderanno che CNET ha pubblicato contenuti generati da IA con informazioni sbagliate.
Anche creditcard.com e Bankrate hanno pubblicato contenuti generati da IA. Addirittura quest’ultima molto spesso e ha messo anche un avviso che gli stessi contenuti venivano generati dall’intelligenza artificiale.
Il danno all’immagine pubblica è stato notevole per CNET che non ha controllato i contenuti prima di pubblicarli. Un errore da principianti insomma.
Questo è proprio il punto della questione: i contenuti generati da IA non possono essere pubblicati senza un controllo preventivo. Per ora, l’IA può solo creare bozze grezze, mostrarci nuove prospettive interessanti e aiutarci a superare il blocco dello scrittore.
Però è inevitabile che ci stiamo muovendo verso un futuro in cui l’IA è integrata in ogni software e rivoluzionerà il marketing.
Anche i critici più scettici dell’IA ammettono che stiamo andando verso un futuro in cui l’IA sarà fondamentale.
Chiunque sia coinvolto nel settore tecnologico si pone attualmente tre domande:
- Come sarà il futuro dell’IA?
- In che modo ci influenzerà?
- Cosa possiamo fare al riguardo?
Ci piacerebbe tentare di rispondere a queste tre domande dal punto di vista della SEO.
Cos’è Google SGE?
Google SGE (Search Generative Experience) è un programma basato sull’intelligenza artificiale che mira a rendere la ricerca su internet più “naturale”, facilitando l’esplorazione approfondita di un argomento direttamente dai risultati di ricerca (SERP), senza la necessità di navigare attraverso molteplici pagine web per trovare una risposta.
A differenza degli Snippet in Evidenza già presenti su Google, SGE offre una gamma più ampia di informazioni, inclusi link, immagini e modalità intuitive per arricchire l’esperienza dell’utente. In sostanza, si propone come un metodo “naturale” per semplificare le ricerche su Google, rendendo il processo più diretto e fluido.
Ad esempio, SGE permette di porre domande di approfondimento direttamente nelle SERP, evitando di dover avviare una nuova ricerca da zero.
Immaginiamo di cercare su Google “come giocare con la PS5”: grazie a SGE, potremmo non solo ottenere consigli e suggerimenti generali ma anche fare domande specifiche basate sui risultati visualizzati, senza dover uscire dalla pagina dei risultati.
Al momento, SGE non è tecnicamente una funzionalità ufficialmente rilasciata ma è accessibile tramite Google Labs. È disponibile negli Stati Uniti e funziona in 120 paesi in tutto il mondo, con cinque lingue da poter selezionare: inglese, spagnolo, portoghese, coreano e indonesiano.
Google SGE arriverà in Italia?
Attualmente, l’Unione Europea è esclusa dall’elenco dei paesi in cui SGE è disponibile, a causa delle rigide leggi sulla privacy dei dati. Rimane incerta la possibilità che questa funzionalità venga introdotta nei mercati europei in futuro, proprio a causa di queste restrizioni. E per noi che puntiamo sui risultati organici, potrebbe essere una cosa positiva.
Capire la ricerca basata sulla chat
La ricerca basata sulla chat è una nuova funzione che unisce lo stile conversazionale delle applicazioni di messaggistica e l’intelligenza artificiale generativa come ChatGPT con le funzionalità di ricerca complete dei motori di ricerca.
Rappresenta una grande svolta nel modo in cui gli utenti interagiscono con i motori di ricerca, proponendo un approccio più naturale alla formulazione delle query.
Per capire come funziona questa tecnologia, immagina di avere una conversazione scritta con il tuo motore di ricerca, ponendo domande nel tuo linguaggio naturale e conversazionale.
Invece di inserire parole chiave o frasi di ricerca specifiche in una barra di ricerca, potresti digitare o esprimere le tue richieste di ricerca in modo colloquiale, come se stessi parlando con un altro essere umano o un assistente vocale digitale come Alexa o Google Home.
Queste interazioni basate sulla chat potrebbero includere domande di approfondimento, richieste di chiarimenti o ulteriori dettagli sull’argomento, creando un processo di ricerca dinamico.
Ad esempio, potresti iniziare chiedendo: “Dov’è la pasticceria più vicina?” e proseguire con “Hanno posti a sedere?” o “Quali sono i loro contatti?”
I motori di ricerca come Google e Microsoft Bing utilizzano l’elaborazione del linguaggio naturale avanzata (NLP) e algoritmi di apprendimento automatico per interpretare queste richieste, proprio come farebbero con le query di ricerca tradizionali.
Analizzano il contesto e le sfumature dell’input conversazionale per determinare il tipo di risposta che l’utente si aspetta di ricevere.
A differenza della ricerca tradizionale, che trae ogni risposta da singole fonti, la generazione di una risposta con l’IA generativa è un processo complesso che si basa su una fusione sostanziale di dati.
Quando si pone una domanda, l’IA non si limita a estrarre una risposta da un database preesistente, ma genera una risposta unica. Questa risposta si basa sui modelli e sulle strutture apprese durante la fase di formazione, durante la quale ha letto libri, siti web e vari altri materiali.
Risultati di ricerca generati automaticamente e pubblicità su Google
Diamo un’occhiata all’esperienza di ricerca generata automaticamente su Google, che ora è disponibile in versione beta.
Questa funzione aggiunge un elemento di conversazione in cima ai risultati di ricerca.
Con la conversazione che prende molto spazio sia su mobile che su desktop, i normali annunci e i risultati organici vengono spostati in fondo alla pagina. Sono ancora presenti, ma bisogna fare parecchio scrolling per raggiungerli.
L’esperienza conversazionale invita a porre domande aggiuntive e suggerisce anche possibili domande successive con un semplice clic. Ciò potrebbe ridurre la probabilità che gli utenti scorrono verso il basso la pagina dei risultati come avrebbero fatto in passato se i primi risultati non fossero stati soddisfacenti.
Non abbiamo ancora visto personalmente annunci all’interno dei risultati della conversazione, ma Google ha dato un’anticipazione di come potrebbero apparire.
Gli annunci potrebbero essere inseriti nei risultati della ricerca generata automaticamente.
Con gli annunci che appaiono sia nei risultati della conversazione che nelle loro posizioni attuali, ci saranno più opportunità per gli inserzionisti di mostrare le loro pubblicità. Tuttavia, lo spazio per gli annunci visibili “above the fold” (ovvero senza dover fare scrolling) diminuirà.
Ciò significa una maggiore competizione per i posizionamenti più ambiti e probabilmente un aumento continuo del costo per clic (CPC).
In che modo SGE influenzerà le strategie SEO?
Per capire come rendere la tua azienda a prova di futuro, è fondamentale comprendere le implicazioni della Search Generative Experience (SGE).
Ricorda, SGE è ancora in fase di beta. La versione definitiva, prevista per dicembre, potrebbe apparire molto diversa e non abbiamo ancora dati sul traffico generato da SGE.
Tutto quello che diremo in questo articolo si basa su ipotesi formulate osservando la versione beta di SGE. Abbiamo passato molti anni a lavorare con i motori di ricerca, quindi speriamo che queste riflessioni possano essere utili.
SGE probabilmente ridurrà il traffico diretto a molti siti che compaiono nei risultati di ricerca per una determinata parola chiave. Questo perché SGE risponde direttamente alle query degli utenti e potrebbe indirizzare le persone a una conversazione più approfondita con Bard, piuttosto che ai siti web.
Immagina SGE come un super-snippet in primo piano (lo snippet è il risultato che appare nei risultati di ricerca ed è formato da titolo, url e meta descrizione) con poco spazio per i risultati organici.
Un’eccezione a questo trend potrebbe riguardare i siti che compaiono nel carosello laterale. La domanda che molti si chiederanno è se gli utenti cliccheranno o meno su questi siti. Personalmente, crediamo di sì.
Anche se le risposte fornite da SGE soddisfano la query dell’utente, è probabile che le persone vogliano cliccare sui siti per ottenere una visione più completa, una recensione umana o una risposta migliore. Quindi, pur essendoci la possibilità che la maggior parte dei proprietari dei siti vedranno una diminuzione del traffico, i risultati nel carosello potrebbero effettivamente portare più traffico.
Quindi, una delle cose da verificare sarà se gli utenti si riterranno soddisfatti dalle risposte fornite da SGE o se cercheranno informazioni supplementari sui siti web.
Le diverse parole chiave mostrano formati e livelli di dettaglio diversi nelle risposte AI, il che solleva la questione: quali settori saranno più colpiti da SGE?
Prima dell’introduzione dell’IA, Google faticava a rispondere in modo efficace alle domande long-tail. I Large Language Models (LLM) e l’IA generativa hanno risolto questo problema.
Pertanto, le aziende che monetizzano il volume di traffico in tutte le fasi del percorso dell’utente saranno le più colpite: editori e affiliati.
I rivenditori e le imprese locali potrebbero avere ancora più difficoltà, dal momento che Google potrebbe saltare direttamente a un elenco di prodotti o servizi, a meno che la query di ricerca non includa una domanda specifica.
Con la funzione GoogleTest, che consente di collegare direttamente Google Merchant Center al checkout, Google sta probabilmente cercando di costruire un proprio mercato per competere con Amazon.
Dal momento che SGE ha un aspetto e funziona in modo così diverso rispetto alla versione attuale di Google Search, i dati con cui lavoriamo per la SEO potrebbero non essere più così utili.
Speriamo che Google aggiorni GSC con i dati relativi a SGE o che fornisca un nuovo strumento per monitorare queste informazioni. Ma se non lo farà, potremmo perdere molti dati preziosi che ci aiutano a monitorare il tutto.
10 tecniche SEO per Google SGE
Emergeranno soluzioni migliori una volta che SGE uscirà dalla fase beta e avremo tutti più tempo per digerire l’impatto e studiare la versione finale. Fino ad allora, possiamo fare ipotesi basate su ciò che abbiamo visto fino ad ora.
Sfrutta il traffico diretto
Il traffico diretto è il segnale più forte della popolarità del tuo brand. Spesso genera le migliori conversioni, e può fornire un bel spiraglio quando il traffico organico si esaurisce. Ci sono vari modi per generare traffico diretto:
- Un’ottima esperienza con il tuo prodotto: eccellente servizio clienti, onboarding veloce e alto coinvolgimento.
- Forte posizionamento e messaggistica.
- Pubblicità.
- Contenuti di qualità.
Trova nuovi modi per scoprire cosa cercano i tuoi clienti
Il volume di ricerca è sia una maledizione che una benedizione. È stato difettoso per molto tempo. Mettilo un attimo da parte ed esegui esperimenti con gli annunci a pagamento per analizzare i dati di conversione di una determinata parola chiave.
Dato che non è chiaro se avremo ancora metriche come il volume di ricerca o metriche di visibilità come la classificazione delle parole chiave per capire cosa vogliono gli utenti e cosa funziona per la SEO, abbiamo bisogno di altri modi per scoprire cosa stanno cercando i clienti.
Uno dei modi migliori è parlare direttamente con i clienti sui loro percorsi di ricerca e di utilizzo. Se non puoi parlare direttamente con i clienti e potenziali clienti, utilizza le trascrizioni delle chiamate di vendita o assistenza clienti e analizzale con l’IA.
Crea contenuti che l’IA non può replicare
Due cose che l’IA non può replicare sono l’esperienza e l’esperienza. Quest’ultima potrebbe essere fattibile per l’IA del futuro, ma non per ora. Anche se le macchine riusciranno a replicare le esperienze a un certo punto, gli umani potrebbero essere più interessati alle esperienze di altri umani.
Le aziende dovrebbero quindi pensare a quali parole chiave e argomenti hanno un alto intento per le esperienze. Chi scrive i contenuti è già importante, ma potrebbe diventare ancora più critico in futuro. Le aziende devono pensare a come possono assumere il miglior autore per i loro argomenti, e forse monopolizzare i loro contenuti.
Adatta il contenuto alla prospettiva di Google
Ogni argomento può essere analizzato da diverse prospettive, considerando aspetti positivi e negativi, confrontandolo con temi simili o indirizzandolo a un pubblico specifico.
Dal momento che il motore di ricerca SGE evidenzia particolari angolazioni dei temi (anche se non è chiaro il perché e la logica dietro a queste scelte potrebbe diventare più sofisticata nel tempo), le aziende dovranno essere abili nel gestire tutte queste prospettive nei loro contenuti.
Dovrebbero capire rapidamente quale sia la prospettiva preferita da Google per una specifica keyword e adattare il loro contenuto di conseguenza.
Queste prospettive non sono la stessa cosa dei sottotemi. Rappresentano un modo di guardare al tema principale e ai suoi argomenti correlati. Le aziende dovrebbero quindi impegnarsi a integrare queste prospettive nei loro contenuti attuali.
Dai una marcia in più al tuo lavoro con l’intelligenza artificiale
L’intelligenza artificiale è un’arma a doppio taglio. Da un lato, cambia il modo in cui effettuiamo le ricerche, dall’altro, trasforma il modo in cui lavoriamo. Il principale vantaggio che si è riscontrato fino ad ora è l’aumento della velocità di elaborazione.
Gli esperti che lavorano nelle aziende che producono autonomamente contenuti per attrarre traffico organico, possono creare una prima bozza in pochi minuti e dedicare più tempo alla revisione del testo, personalizzandolo con il loro tocco unico e la loro esperienza.
Possono quindi utilizzare l’intelligenza artificiale per scoprire nuove prospettive e colmare eventuali lacune. Potrebbero persino sfruttare dei consigli per aggiornare e ottimizzare i contenuti regolarmente.
Gli esperti che lavorano per aziende che sfruttano i contenuti generati dagli utenti o l’inventario dei prodotti per migliorare il posizionamento SEO, potranno sviluppare strategie intelligenti per arricchire tantissime pagine con piccole informazioni basate sui propri dati o su dati pubblici.
Analizza l’Impatto di SGE sul traffico organico
Il primo passo consiste nell’analizzare come Google SGE potrebbe influenzare il traffico web esistente. Capire come SGE potrebbe impattare il traffico del tuo sito ti permetterà di focalizzare meglio le tue strategie SEO.
In questo contesto, diventa essenziale per i professionisti del marketing ripensare le metriche di valutazione delle prestazioni SEO, evitando di considerarle un fallimento se non riflettono gli effetti desiderati. È importante calcolare le potenziali perdite di traffico organico e aggiornare i KPI di conseguenza.
Focalizzati su una visibilità più ampia nelle SERP
Invece di puntare unicamente alla prima posizione per determinate parole chiave, è ora più produttivo mirare a una presenza complessiva e significativa nelle SERP. Alcune ricerche hanno mostrato che la maggior parte dei link in Google SGE non corrisponde ai primi dieci risultati organici, offrendo nuove opportunità di visibilità anche a chi non domina le prime posizioni per certe keywords.
Il focus dovrebbe spostarsi sulla qualità complessiva e sulla presenza del tuo marchio online, piuttosto che sulla semplice posizione di una pagina. Google SGE, infatti, punta a includere risorse utili per approfondire gli argomenti trattati, funzionando più come un complemento alla ricerca tradizionale che non come una sua sostituzione.
Migliora su Esperienza, Competenza, Autorevolezza e Affidabilità (EEAT)
Più che mai, è cruciale valorizzare l’esperienza, la competenza, l’autorevolezza e l’affidabilità dei tuoi contenuti. Questo approccio ti permetterà di adattarti all’evoluzione di Google, ponendo l’utente al centro della tua strategia.
L’arrivo di SGE e gli aggiornamenti basati sull’IA stanno modificando le SERP di Google, rendendo essenziale la produzione di contenuti di alta qualità per mantenere la rilevanza. Uno studio recente ha evidenziato come le pagine ottimizzate con numerosi link affiliati spesso presentano contenuti di qualità inferiori, non raggiungendo i primi risultati delle SERP.
Di fronte a un declino nella qualità dei risultati di ricerca di Google e all’ascesa dei contenuti generati dall’IA, l’approccio migliore per i professionisti del marketing è offrire contenuti specifici, di alta qualità, che soddisfino i criteri EEAT, assicurando valore e pertinenza a lungo termine.
Tieni sotto controllo gli aggiornamenti specifici di Google SGE per ciascun mercato
Questo strumento si sta dimostrando particolarmente flessibile, con significative differenze nelle risposte fornite agli utenti anche in caso di domande identiche.
Google SGE tende a replicare in qualche modo le strategie dei grandi negozi online. Tuttavia, ciò non significa che dovremmo aspettarci sempre questo comportamento.
La costante evoluzione implica la necessità di monitorare attentamente ogni novità che potrebbe influenzare il settore di riferimento.
Adattarsi a questi cambiamenti è diventato un aspetto cruciale: la variabilità nei risultati delle ricerche sembra ormai essere una costante nel campo della SEO.
Incorpora la SEO in una strategia di marketing multicanale
Per emergere efficacemente nei risultati di ricerca è necessario passare da un approccio che considera la SEO come unica leva di crescita, a una visione più ampia che includa diverse strategie di web marketing.
Adottare un approccio multicanale è il metodo più efficace per assicurare che le tue strategie siano allineate con le tendenze in evoluzione del mercato, rappresentando così la direzione futura da seguire.
Per farlo, devi concentrarti su 3 aspetti principali:
- Osservare il percorso del cliente in maniera completa: ciò significa analizzare l’intero viaggio del cliente, considerando tutti i punti di contatto. Ricorda che le interazioni avvengono su diverse piattaforme e canali, che devono essere tutti presi in considerazione.
- Promuovere una collaborazione sinergica tra i vari canali: in ambito marketing, ogni canale ha un ruolo nella conversione e sono tutti interconnessi. L’utilizzo del tracciamento delle conversioni con GA4 (Google Analytics 4) ti permetterà di comprendere meglio i vari punti di contatto con i tuoi clienti.
- Variegare la strategia per ridurre i rischi: affidarsi unicamente alla SEO o concentrarsi su un singolo canale di marketing aumenta il rischio di insuccesso. Puntare esclusivamente su un canale non è sufficiente per soddisfare le esigenze variegate dell’attuale clientela.