John Mueller di Google ha spiegato su Reddit come rimuovere contenuti indesiderati dai risultati di ricerca.
John Mueller di Google ha fornito alcuni preziosi suggerimenti su Reddit su come affrontare la difficile situazione di rimuovere contenuti indesiderati dai risultati di ricerca di Google.
Questa discussione è nata quando un utente ha chiesto consiglio su come far sparire un vecchio articolo relativo al proprio arresto, che continuava a comparire nei risultati di Google nonostante il tempo trascorso.
Il caso specifico: un arresto minore e la sua eco digitale
Nel 2018, questa persona è stata arrestata per un reato di lieve entità.
Sebbene la questione sia stata risolta e l’arresto appartenga ormai al passato, un articolo pubblicato da un giornale locale continua a comparire tra i primi risultati di ricerca su Google, creando un problema di reputazione online. La persona coinvolta è preoccupata per l’impatto negativo che questa visibilità può avere sulla propria vita, e desidera che l’articolo venga rimosso definitivamente dai motori di ricerca.
Le raccomandazioni di John Mueller: come rimuovere i contenuti indesiderati da Google
John Mueller ha spiegato in dettaglio come affrontare situazioni simili.
Anche se l’agenzia di stampa ha dichiarato di aver “deindicizzato” l’articolo, Mueller ha chiarito che questo processo non è sempre immediato e potrebbe non portare subito ai risultati desiderati.
Ecco i suoi suggerimenti principali:
- rimozione completa: Mueller ha sottolineato che la soluzione più efficace sarebbe la rimozione totale dell’articolo. Questo comporterebbe la restituzione di un errore 404 quando qualcuno tenta di accedere alla pagina. Tuttavia, nel caso specifico, l’agenzia di stampa ha rifiutato questa richiesta.
- Utilizzo del Tag Noindex: questa è probabilmente la strada che l’agenzia di stampa ha intrapreso. Con il tag “noindex”, il contenuto resta disponibile sul sito, ma i motori di ricerca sono istruiti a non indicizzarlo. Mueller ha consigliato di verificare direttamente nel codice sorgente della pagina se questo tag è stato correttamente implementato.
- Sostituzione del nome (Name Swap): un’altra opzione suggerita da Mueller è quella di chiedere all’agenzia di stampa di sostituire il nome della persona con un nome generico, come “John Doe”. Questo potrebbe rendere l’articolo molto meno rintracciabile quando si cerca il nome specifico.
- Diritto all’oblio: Mueller ha menzionato che, in alcune aree geografiche, soprattutto in Europa, le persone possono avvalersi del diritto all’oblio, un’opzione legale che permette di richiedere la rimozione di informazioni personali dai risultati di ricerca.
Il tempo necessario per la scomparsa dei contenuti
Riguardo ai tempi di rimozione effettiva dai risultati di ricerca, Mueller ha evidenziato che, anche se un articolo è stato deindicizzato correttamente, potrebbero volerci fino a sei mesi prima che questo scompaia completamente dai risultati di Google.
Ha detto:
“Per quanto riguarda il tempo necessario per ‘vedere’ gli effetti del noindex, non c’è un tempo specifico, ma di solito è meno di qualche mese. Penso di aver visto che ci vogliono fino a 6 mesi. Non vengono mantenuti nell’indice per sempre senza essere aggiornati. Se utilizzi lo strumento di rimozione pubblico (per chi non è proprietario di un sito), Google controllerà la pagina abbastanza rapidamente (entro qualche giorno) e lo utilizzerà per confermare che la pagina ha un noindex.”
Mueller ha inoltre rassicurato che le pagine non restano indicizzate per sempre senza essere sottoposte a nuovi controlli.
Strumenti di Google per la rimozione dei contenuti: quali usare e quando
Mueller ha poi spiegato i vari strumenti messi a disposizione da Google per la rimozione dei contenuti dai risultati di ricerca:
- Strumento di rimozione per i proprietari di siti web: questo strumento, accessibile attraverso la Search Console, permette ai proprietari di siti di rimuovere rapidamente contenuti indesiderati, bloccando temporaneamente i risultati di ricerca o gestendo il filtro SafeSearch.
- Strumento aggiorna contenuto obsoleto: questo strumento è pensato per chi non possiede il sito in questione ma desidera comunque richiedere la rimozione o l’aggiornamento di contenuti non più rilevanti nei risultati di ricerca.
Mueller ha spiegato che l’uso di questi strumenti non aumenta la visibilità della pagina nei risultati di ricerca. Ha chiarito che lo strumento di rimozione per i proprietari di siti è estremamente rapido perché non richiede verifiche aggiuntive da parte di Google. Per chi non è proprietario di un sito, invece, Google esegue controlli più approfonditi per confermare che la pagina sia stata effettivamente rimossa o deindicizzata.
Mueller ha aggiunto:
“È davvero raro (non mi viene in mente nessun caso nell’ultimo anno o giù di lì) che qualcuno utilizzi una specie di noindex ‘nascosto’; è complicato da impostare e gestire. La maggior parte dei siti utilizza semplicemente il meta tag robot visibile per cambiare le cose in noindex, cosa che saresti in grado di vedere tu stesso abbastanza rapidamente. Se utilizzi lo strumento di rimozione, Google vedrà anche tutte le impostazioni noindex ‘più nascoste’.”
L’importanza di gestire la propria presenza online
Questo caso evidenzia quanto possa essere complesso gestire la propria reputazione online.
Anche quando Google offre strumenti per la rimozione di contenuti, il processo può richiedere tempo, e spesso è necessaria la collaborazione del proprietario del sito per ottenere risultati soddisfacenti.
In un’epoca in cui l’immagine online può avere un impatto significativo sulla vita personale e professionale, sapere come gestire questi strumenti diventa fondamentale.
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