Cerchi di capire quali backlink siano da evitare assolutamente per non compromettere il tuo sito web?
In questo articolo, ti fornirò una panoramica dettagliata su quali tipi di backlink risultano dannosi e come evitarli per mantenere la tua strategia SEO pulita e sicura.
Partiamo subito, senza troppi fronzoli, con i tipi di backlink tossici che possono rovinare il lavoro di ottimizzazione del tuo sito.
Acquisto o vendita di link
Acquistare backlink o vendere link per ottenere un guadagno è una pratica usata da tanti, ma assolutamente da evitare. Google è estremamente severo con chi acquista link per manipolare la propria posizione nei risultati di ricerca. È vero, la tentazione di ottenere risultati rapidi può essere grande, ma non c’è guadagno senza rischio. Se Google scopre che stai acquistando link, il tuo sito potrebbe subire una penalizzazione che ne ridurrebbe drasticamente la visibilità.
L’acquisto di backlink può sembrare una scorciatoia efficace, ma i rischi associati sono troppo elevati. Meglio investire tempo nella creazione di contenuti di qualità che attirino link naturali. I link naturali derivano dal valore dei tuoi contenuti e rappresentano, agli occhi di Google, il vero voto di fiducia del web.
Reti di blog privati (PBN)
Le reti di blog privati (o PBN) sono gruppi di siti creati specificamente per manipolare i motori di ricerca attraverso la creazione di backlink artificiali. Funzionano? Per un po’ di tempo sì, ma appena Google le scopre (e succede quasi sempre), il tuo sito rischia di essere cancellato dalla SERP.
Perché rischiare tutta la strategia SEO per una manciata di backlink da siti che, in molti casi, sono vecchi domini acquistati solo per fare spam? No, grazie. Meglio una strategia che sia sicura a lungo termine.
Backlink da contenuti generati automaticamente
Un altro tipo di backlink tossico da evitare sono quelli generati automaticamente da bot o da software di distribuzione di contenuti. Spesso, questi link provengono da forum non moderati, siti di bassa qualità o commenti su blog. Anche in questo caso, Google ha perfezionato i suoi algoritmi per identificare e penalizzare questi link.
Non farti ingannare dalle promesse di strumenti automatici che garantiscono migliaia di backlink in pochi minuti.
Link non naturali da forum e commenti di blog
Un esempio comune di backlink innaturale riguarda link provenienti da forum o da commenti di blog. Questi tipi di link possono essere molto utili se sono autentici e contestuali, ma la realtà è che nella maggior parte dei casi vengono generati senza alcun tipo di moderazione.
Se stai pensando di utilizzare bot per commentare articoli o partecipare a discussioni su forum solo per generare link, fermati subito. I backlink dovrebbero riflettere un valore autentico per la community, e non essere semplicemente il frutto di un’attività automatizzata.
Accordi di scambio link
Gli accordi di scambio link sono una pratica che può sembrare innocua, ma nasconde un potenziale problema di penalizzazioni. Se decidi di scambiare link con un altro sito (“io linko te, tu linki me”), potresti finire nel mirino di Google, soprattutto se questa pratica diventa eccessivamente frequente.
I backlink devono sembrare naturali, non frutto di accordi espliciti. Google è un detective che cerca di capire se ci sia uno schema dietro i link verso il tuo sito. Non è difficile capire che se c’è una reciprocità sistematica, il tutto può risultare sospetto.
Widget con link manipolativi
I widget sono piccoli strumenti che puoi inserire in altri siti web, spesso con una funzione utile come un orologio, un conto alla rovescia, o un feed di notizie. Ma quando questi widget presentano backlink manipolativi, si entra in un territorio pericoloso. Google ha chiarito più volte che i link nei widget distribuiti su larga scala, che servono solo a migliorare la SEO del sito originario, sono una pratica ingannevole.
È un po’ come infilare un tuo biglietto da visita in ogni libro in biblioteca. Non è proprio così che guadagni la fiducia degli altri, giusto?
Utilizzo di domini scaduti per il link building
Un’altra pratica controversa è l’uso di domini scaduti per creare backlink. In teoria, potresti acquistare un dominio che aveva già dei link e reindirizzarlo al tuo sito, ottenendo così tutto il valore di quei backlink. Ma Google conosce molto bene questa tattica e ha reso chiaro che ogni tipo di manipolazione di questo genere viene pesantemente punita.
Se stai pensando di investire in domini scaduti per migliorare il tuo posizionamento, forse è il caso di riconsiderare la cosa: c’è un alto rischio di penalità e l’investimento potrebbe trasformarsi in un vero e proprio boomerang.
Come individuare backlink tossici?
Per capire se il tuo sito è stato colpito da backlink tossici, ci sono alcuni strumenti che possono aiutarti. Google Search Console, ad esempio, ti permette di visualizzare tutti i backlink che puntano al tuo sito. Se vedi una quantità anomala di link da siti strani, è il momento di approfondire.
Uno degli strumenti più popolari per l’analisi dei backlink è Ahrefs, che ti permette di vedere la qualità dei siti che puntano al tuo. Esistono altri strumenti come SEMrush o Moz che sono utili per avere un quadro generale del tuo profilo link e per individuare quelli che potrebbero essere considerati spam o di scarsa qualità.
Se noti qualcosa di sospetto, potresti voler utilizzare lo strumento di disconoscimento di Google per dire a Google di non considerare quei link nel calcolo del ranking del tuo sito.
Un esempio di backlink tossico: il caso di ‘Ecomoda’
Facciamo un esempio concreto. Immagina di avere un e-commerce chiamato ‘Ecomoda’, che vende abbigliamento sostenibile. Decidi di affidarti a un’agenzia di link building poco trasparente, e dopo qualche mese noti che il tuo sito ha ricevuto un calo drastico di visite.
Analizzando i tuoi backlink con Google Search Console, ti accorgi che ci sono decine di link che puntano a ‘Ecomoda’ da siti di casinò online e farmacie straniere, tipo link cinesi. Chiaramente, questi link non hanno nulla a che vedere con il tuo settore e sono frutto di pratiche scorrette.
In questo caso, non solo i backlink sono tossici, ma stanno attivamente danneggiando la tua reputazione online. Per risolvere la situazione, dovresti disconoscere questi link e rimuovere tutte le tracce delle pratiche scorrette che ti hanno portato a questa situazione.
Backlink da evitare: una questione di qualità, non di quantità
Alla fine della fiera, la cosa più importante da ricordare sui backlink è che conta la qualità. Se riesci a ottenere backlink da siti affidabili, pertinenti e autorevoli, sei sulla buona strada per migliorare il posizionamento SEO.
Se, invece, cerchi scorciatoie o ti affidi a pratiche scorrette, potresti finire per compromettere tutto il lavoro svolto fino a quel momento. Google non è mai stato così bravo a identificare i tentativi di manipolazione, e le penalità possono essere devastanti.
Prenditi il tempo per costruire una strategia di link building solida, basata su contenuti di qualità e collaborazioni genuine. I risultati arriveranno, e saranno molto più duraturi e soddisfacenti di quelli ottenuti con trucchi a buon mercato.
In definitiva, evitare backlink tossici è importante per il successo a lungo termine di qualsiasi strategia SEO. Presta attenzione, utilizza gli strumenti giusti e, se necessario, affidati a un consulente SEO freelance che sappia indicarti la strada migliore per posizionarti ai vertici dei risultati di Google, evitando tutti i pericoli nascosti dietro pratiche manipolative.
Per approfondire l’argomento, vedi anche:
come fare link building;
cosa fare se vedi molti link spam innaturali;
quanti backlink servono per posizionarsi su Google.