Ti è mai capitato di vedere un paio di ciabatte online e poi… BAM! Eccole di nuovo mentre scorri il tuo caro feed su Instagram.
Le stesse ciabatte che ti fissano come un vecchio conoscente a cui devi ancora restituire un favore.
Bene, benvenuto nel mondo del remarketing multicanale, una sorta di “ho visto che ti piace, e non ti lascio andare!”.
Ma, amico mio, dietro a queste magiche apparizioni c’è una strategia dietro.
Parliamo di una scienza, di web marketing.
Parliamo del modo migliore per non perdere mai di vista un potenziale cliente.
Quindi siediti comodo, preparati una bevanda (o un caffè, se è mattina) e scopriamo insieme i segreti del remarketing multicanale.
Cos’è il remarketing multicanale? (E perché non dovrebbe spaventarti)
Lo so, lo so. Il termine “remarketing multicanale” potrebbe sembrare roba per cervelloni del web marketing. Ma tranquillo, te lo spiego in parole semplici.
Quando parliamo di remarketing multicanale intendiamo riconnettersi con gli utenti su piattaforme diverse dopo che hanno avuto la loro prima interazione col tuo brand. Quindi, non si tratta solo di proporgli annunci a caso, ma di creare un’esperienza che li segua, senza risultare invadente.
Immagina di fare una passeggiata al centro commerciale Fiordaliso (quello di Milano) e vedere una borsa che ti piace, ma decidi di non acquistarla. Poi torni a casa, e mentre stai guardando un film su Netflix, la borsa si presenta su Instagram. Eh già, questo è il potere del remarketing multicanale. Praticamente ti segue ovunque, soprattutto con offerte e sconti mirati.
Differenza tra remarketing multicanale e cross-channel (spoiler: uno è più figo)
C’è una piccola ma fondamentale differenza tra il remarketing multicanale e il remarketing cross-channel.
Vediamola insieme.
- Il remarketing multicanale sta nel prendere di mira i tuoi utenti su piattaforme diverse. Un esempio? Annunci su Google e video su YouTube. Però, questi canali non comunicano tra di loro. Sono come 2 amici che si scrivono ma non si parlano mai di persona.
- Il remarketing cross-channel, invece, è a un livello superiore: immagina Google e YouTube in combutta per tracciare il percorso del cliente e accompagnarlo meglio verso la conversione. E il bello è che funziona alla grande.
Perché il remarketing multicanale funziona così bene? (Ovvero, come mai ti insegue pure sotto la doccia)
Ammettiamolo, non compriamo mai qualcosa al primo sguardo (ok, forse una pizza, ma non certo una TV di ultima generazione).
Spesso abbiamo bisogno di tempo, di ragionare. E, mentre siamo lì a riflettere, ci distraiamo. Lo smartphone, il lavoro, il gatto che si arrampica sul divano…
Nelle nostre distrazioni il remarketing diventa importante. Con questa strategia puoi proporre il tuo brand e metterlo in cima ai pensieri dei potenziali clienti. Vedi una pubblicità su Facebook mentre stai facendo pausa pranzo, poi di nuovo su LinkedIn più avanti. Il risultato? Più esposizione, più fiducia, più possibilità di acquisto.
Maggiore portata e coinvolgimento
Utilizzando più piattaforme, il remarketing raggiunge gli utenti ovunque. Si, tipo un venditore che sa sempre quando e dove trovarti, senza essere (troppo) fastidioso.
Tassi di conversione da far invidia a un sarto
Non c’è dubbio: chi vede il tuo prodotto più volte è più propenso a comprarlo. Il remarketing è come il vecchio trucco della goccia che buca la roccia: prima o poi l’utente cede, fa clic, e tu vinci.
Come creare una strategia di remarketing multicanale
Una strategia di remarketing efficace non significa semplicemente mostrare annunci a caso ovunque.
Serve un approccio ben studiato.
Una strategia.
Qui sotto ho deciso di metterne una per farti iniziare correttamente.
1. Definisci i tuoi obiettivi
Inizia con l’ABC: cosa vuoi ottenere? Vuoi aumentare le vendite? Vuoi fare conoscere il tuo brand? Vuoi che la gente si commuova guardando le tue storie? Definire gli obiettivi è il primo passo per un remarketing efficace. Tieni presente il funnel di marketing, così saprai quali piattaforme usare e quando.
Obiettivi specifici e il funnel di marketing
Il funnel di marketing ti aiuta a capire come i tuoi obiettivi si allineano con il percorso del cliente. Nel top-of-funnel, ad esempio, si punta sulla consapevolezza del brand: qui utilizzerai le piattaforme Facebook, Google Display e YouTube per presentare il tuo brand. Nel middle-of-funnel ci si concentra sull’interesse e sul desiderio del cliente, utilizzando contenuti che illustrano le funzionalità del prodotto o le testimonianze dei clienti. E poi, nel bottom-of-funnel, si lavora sulla conversione vera e propria, con offerte mirate su Google Search, remarketing display, o Facebook Ads per chi ha già interagito con il sito.
2. Scegli le piattaforme con saggezza (Non tutti i social funzionano)
Non puoi mettere tutti i tuoi annunci ovunque. Devi scegliere bene le piattaforme in cui fare remarketing! Su Google Ads, per esempio, si punta all’intento di ricerca. Facebook e Instagram invece sono perfetti per chi vuole fare shopping visivo. LinkedIn, invece, è ottimo per il pubblico B2B. Ricorda sempre: il canale giusto ti dà la possibilità di incontrare il tuo pubblico dove già si trova.
Piattaforme specifiche per settori di nicchia
- E-commerce: se hai creato un sito e-commerce, piattaforme come Google Shopping, Facebook, Instagram e persino Pinterest possono risultare estremamente utili per mostrare immagini accattivanti dei tuoi prodotti.
- B2B: se ti rivolgi al mercato business-to-business, considera di investire su LinkedIn e di utilizzare campagne di Google Search con parole chiave di settore.
- Servizi locali: se la tua attività si concentra sui servizi locali, Google My Business in combinazione con annunci locali su Facebook potrebbe fare al caso tuo.
3. Segmenta il tuo pubblico
La segmentazione del pubblico non deve mai mancare in una strategia di remarketing. Devi sapere chi hai davanti: visitatori del sito, clienti precedenti, persone che hanno guardato un tuo video… Più conosci i tuoi utenti, meglio puoi adattare il tuo messaggio. Vuoi un trucco? Prova a segmentare in base al tempo! (Chi è stato sul sito negli ultimi 7 giorni è un cliente caldo, per esempio).
Tipologie di segmentazione avanzata
- Segmentazione per comportamento: targettizza gli utenti in base a comportamenti specifici, come aver aggiunto un prodotto al carrello senza completare l’acquisto.
- Segmentazione per interessi: utilizza i dati di Facebook o di Google per suddividere il pubblico in base agli interessi personali, come sport, viaggi, o tecnologia.
- Segmentazione basata sul valore del cliente: concentrati su quei clienti che hanno speso di più o che hanno interagito più spesso, creando segmenti come “top spender” o “clienti fedeli”.
Creatività e remarketing: un matrimonio perfetto
Non devi riproporre un annuncio mille volte. Serve un po’ di creatività. Immagina di vedere sempre la stessa pubblicità: per quanto buona, prima o poi diventa noiosa. Ecco come fare per evitare che questo accada.
Mantieni coerenza nel brand
Devi essere riconoscibile. Mantieni stessi colori, stesso tono di voce, stessa grafica. In questo modo, quando un utente vede un annuncio, saprà subito chi sei. E questo fa tutta la differenza.
Elementi chiave per la coerenza
- Tavolozza di colori: utilizza la stessa gamma di colori per tutti gli annunci, così che siano facilmente riconducibili al tuo marchio.
- Stile visivo: se usi un determinato stile di fotografia o grafica, mantienilo costante su tutte le piattaforme.
- Voce del brand: se il tuo tono è informale e divertente, non cambiare improvvisamente tono nei messaggi su LinkedIn; sii coerente.
Adatta la creatività a ogni piattaforma (Google e TikTok non sono la stessa cosa!)
Ogni piattaforma ha le sue regole. Google Display ama elementi visivi semplici, con call to action chiari.
Su Instagram sarebbe meglio puntare su video dinamici e caroselli. La chiave è adattarsi ma mantenere la propria identità.
Formati creativi per le diverse piattaforme
- Google Display: semplicità e chiarezza, con un’immagine e un testo che porti subito all’azione.
- Instagram Stories: utilizza brevi video verticali con inviti all’azione rapidi, come “Swipe Up” o “Scopri di più”.
- LinkedIn Sponsored Content: concentrati su testimonianze di clienti e storie di successo, mantenendo uno stile professionale ma coinvolgente.
Misurare il successo: non basta solo fare, devi pure controllare
Una campagna di remarketing non è un fuoco d’artificio: non basta lanciarla e godersi lo spettacolo.
Serve monitorare, testare, ottimizzare.
1. Implementare il monitoraggio unificato
Utilizza Google Analytics e Google Tag Manager per monitorare il comportamento degli utenti. Un buon tracking è l’unico modo per capire cosa funziona e cosa no. Il consiglio? Google Tag Manager è il tuo migliore amico per una gestione centralizzata e semplice.
Altri strumenti utili per il monitoraggio
- Pixel di Facebook: indispensabile per tracciare le conversioni e ottimizzare il pubblico.
- Hotjar: per avere una panoramica visiva di come gli utenti navigano il tuo sito e migliorare l’esperienza complessiva.
2. Modelli di attribuzione multi-touch
Non è giusto che un solo punto di contatto si prenda tutto il merito. I modelli di attribuzione multi-touch distribuiscono il valore su tutti i canali che hanno partecipato al percorso dell’utente. Questo ti aiuta a capire davvero quali canali stanno facendo la differenza.
Modelli di attribuzione da considerare
- Attribuzione lineare: ogni punto di contatto ha lo stesso peso.
- Attribuzione a decadimento temporale: più credito ai punti di contatto più vicini alla conversione.
- Attribuzione basata sui dati: utilizza l’apprendimento automatico per capire quali touchpoint contribuiscono maggiormente.
Best practice per un remarketing multicanale di successo
Se vuoi che il tuo remarketing funzioni, non basta impostare tutto e dimenticarsene.
Devi curare la strategia giorno per giorno.
1. Imposta un limite di frequenza
Nessuno vuole vedere il tuo annuncio dieci volte al giorno.
Imposta dei limiti di frequenza per evitare di diventare fastidioso.
Gli utenti ti ringrazieranno.
Come ottimizzare la frequenza?
- Imposta un limite giornaliero: assicurati che ogni utente non veda più di 3-4 annunci al giorno.
- Utilizza l’opzione di capping delle impression per non essere troppo insistente.
2. Allinea il messaggio al percorso dell’utente
Un visitatore che ti vede per la prima volta, ha bisogno di contenuti educativi, chi ha già visitato il sito magari cerca offerte speciali. Devi parlare al giusto pubblico, nel giusto momento.
Esempi di messaggi per ogni fase del funnel
- Top-of-Funnel (TOFU): contenuti educativi, come articoli di blog o video informativi.
- Middle-of-Funnel (MOFU): casi studio, testimonianze e descrizioni dettagliate dei prodotti.
- Bottom-of-Funnel (BOFU): offerte speciali, sconti e call to action dirette per completare l’acquisto.
Sfide del remarketing multicanale e come superarle
Il remarketing cross-channel non è così semplice da attuare.
Devi capire come distribuire il budget, come gestire la stanchezza creativa e come gestire l’attribuzione.
Ma, credimi, una volta che trovi l’equilibrio giusto, i risultati sono fantastici.
Budget e attribuzione
Devi capire come e dove mettere il tuo budget. Spesso è una questione di test e adattamento. Usa strumenti di attribuzione multi-touch per capire esattamente quale canale sta rendendo al massimo.
Stanchezza creativa
Gli utenti possono stancarsi di vedere sempre lo stesso annuncio. La soluzione? Ruotare le creatività ogni tot settimane. Cambiare tono, colori, grafiche. Tieni tutto aggiornato e interessante.
Strategie per evitare la stanchezza creativa
- A/B testing: testa versioni diverse degli annunci per vedere quale funziona meglio.
- Rotazione regolare: cambia gli elementi visivi e i messaggi per mantenere alta l’attenzione dell’utente.
- Personalizzazione dinamica: utilizza gli annunci dinamici per adattare i messaggi agli interessi e alle azioni degli utenti.
Conclusione: il remarketing è arte, non scienza
Il remarketing multicanale è un’arte.
Serve trovare l’equilibrio tra strategia, test e monitoraggio.
Serve essere flessibili, adattarsi, imparare dal pubblico.
E soprattutto, non aver paura di sbagliare.
La cosa bella del marketing è che puoi sempre cambiare rotta, migliorare, ottimizzare.
Bene, ora tocca a te!
Sei pronto a sfruttare il remarketing multicanale per il tuo brand? Se hai dubbi o domande, lascia un commento qui sotto.
Mi piacerebbe sapere la tua opinione!